La vaporizzazione riduce l'esposizione a sostanze nocive come il monossido di carbonio, il catrame e altri carcinogeni che si formano durante la combustione. Inoltre, offre un'esperienza più pulita e pura, permettendo di assaporare meglio gli aromi e gli effetti specifici dei diversi ceppi di cannabis. Alcuni utenti riferiscono anche di una maggiore efficienza nella conversione dei principi attivi, con minor spreco di materiale.

Le temperature ideali per la vaporizzazione della cannabis variano tra i 160°C e i 220°C. Temperature più basse tendono a rilasciare più aromi e un effetto più leggero, mentre temperature più alte producono un vapore più denso con effetti più intensi. La scelta dipende dalle preferenze personali e dal tipo di materiale utilizzato (fiore secco, olio, resina).

La maggior parte dei vaporizzatori è progettata per essere utilizzata con fiori secchi di cannabis. Tuttavia, esistono dispositivi specifici o adattatori che permettono di vaporizzare anche estratti concentrati come oli, cera o resina. È importante scegliere un vaporizzatore compatibile con il tipo di prodotto che si intende consumare.

Gli effetti della vaporizzazione si avvertono quasi immediatamente, generalmente entro pochi minuti dall'inalazione. La rapidità con cui si manifestano gli effetti rende la vaporizzazione un metodo preferito per chi cerca un sollievo immediato o desidera avere un controllo più preciso sul dosaggio e sull'intensità degli effetti.